giovedì 17 marzo 2016

Ravanelli

 
Care amiche, oggi voglio portarvi con me, dove? Nella mia città. Dunque dovete sapere, che il mercoledi, nel borgo medioevale, c'è il mercato settimanale e proprio nella parte alta del castello, dove abito, in una piazza grande, rettangolare, delimitata dalla meravigliosa cattedrale e da antichi palazzi, c’è questo gioioso appuntamento antico, che dura nel tempo, con frutta e verdura fresca.Tra i coloratissimi e profumati banchi di fiori, frutta e verdura, pesce e formaggi, ciambelle, in un angololetto c’è un omino con un grande grembiule, mani grandi e callose, dietro a ceste di vimini intrecciati.
Luigi si chiama il verduraio e tra i vari canestrelli traboccanti di bontà di stagione, che lui coltiva nel suo orticello, tra l'arancio delle carote, spinaci freschi e croccanti, patate, cavoli, verze, ovetti delle sue galline, facevano capolino delle perle rosse, con delle grandi foglie quasi fossero da ombrelli, che hanno catturato la mia attenzione. Sapete cos’erano? Ravanelli.” Sono i primi che vedo in questa stagione, perbaccolina non posso farmeli scappare”, con l'acquolina in bocca,li ho acquistati e tuffati nella mia borsa della spesa.
Ora di pranzo, sulla mia tavola, facevano bella mostra di sé in una insalatiera di ceramica ocra, tra foglie di lattuga e tranci di rucola,tagliati a rondelle e conditi con olio, sale e aceto.
Però che peccato,pensavo, mettendo in tavola le altre pietanze: l’entusiasmo di questa mattina dovrà passare via così in fretta. Noooo.Quelli che son rimasti, oltre a quelli affettati, tra un po le splendide foglie dritte a ciuffo appassiranno e il bel colore rosso pian, pianino cambierà tonalità. Che tristezza! Quasi, quasi,…….. ne dipingo uno,…..fermerò nel tempo l’incantato di questa mattina. E così…..


Penserete: questa è un po matta. Ma sapete com'è, le cose nascono così per caso.
Felice giornata amiche, un bacio Emanuela.

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